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Nabucco, Arena di Verona, 2025

 

L’Abigaille di Maria José Siri spicca per solidità vocale: lo strumento chiaro, omogeneo in tutti i registri, corre senza apparente sforzo sui righi del pentagramma restituendo la varietà di sentimenti di un personaggio tra i più difficili da cantare e tra i più affascinanti sotto il profilo psicologico, tra quelli usciti dalla felice penna verdiana.
Connessi all'Opera

Da parte sua Maria José Siri veste i panni di Abigaille sottolineando con straordinaria efficacia la malvagità del personaggio svelandone tuttavia anche la fragilità emotiva con omogeneità vocale sempre controllata; una prestazione di grande livello…
GBOpera

Abigaille è la valida Maria José Siri che non approfondisce solo gli aspetti più isterici del personaggio ma anche la sua umanità che traspare nell’ultimo atto quando ormai è avvelenata. Di grande effetto la sua frase “Ma del popolo di Belo non fia spento lo splendor!” sulla lunga scalinata che porta alle clessidre che dominano la scena.
Il trillo parlante


Nel ruolo imponente di Abigaille, Maria José Siri si rivela imperiale.
Pienezza vocale, una sonorità impeccabile anche in spazi acusticamente impegnativi, e una straordinaria capacità di cogliere tutte le sfumature dell’evoluzione psicologica dell’eroina: il soprano si muove con assoluta padronanza.
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